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Dopo 4 settimane di lavoro, ricerca, domande, ampliamenti e approfondimenti, alla fine di questa campagna di scavo il sondaggio 14 è ritornato al sottosuolo.

Abbiamo provato a raccontarvi quello che abbiamo fatto, capito, pensato, quello che ci è piaciuto, in meno di 3 minuti:

Non so dire se ci siamo riusciti, ma sicuramente da semplice “verifica topografica” questo scavo nello scavo si è rivelato invece di grande interesse e ha riportato al centro della nostra discussione alcuni temi già emersi negli anni scorsi.

In particolare, il rinvenimento di diverse sepolture tardoantiche, in fase con una risistemazione dell’edificio ormai già crollato, continua a dare spessore all’immagine di un abitato “opportunistico” che sfrutta i resti e le rovine come spazio e materia. Il centro focale di questo abitato probabilmente si trova al di fuori dell’area finora scavata, anche se ci sono almeno due vani (intorno al porticato) con tracce consistenti di frequentazione.

È dal 2007 che le sepolture caratterizzano in modo inequivocabile l’ultima fase di occupazione della mansio. Ora abbiamo elementi nuovi su cui riflettere: nel sondaggio 14 le sepolture erano orientate, con una cassa litica e molto probabilmente delle lastre di copertura, mentre il sepolcreto individuato nel 2007 è costituito da sepolture in fossa terragna allineate con le strutture romane. In comune hanno la completa assenza di corredo, mentre il rapporto topografico tra i due gruppi non è chiaro (principalmente per la natura tentacolare del nostro scavo, che ha però i suoi vantaggi). Non ci rimane molto da studiare in questi mesi se non altri contesti simili pubblicati. Non sappiamo ancora se e quanto la prossima campagna di scavo continuerà a indagare questa parte del sito.

I resti umani sono rimasti dove li abbiamo trovati il primo giorno, e ora riposano di nuovo nel terreno. Forse un giorno torneranno all’aria aperta per raccontarvi ancora una volta la loro storia.

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Stefano Costa

Stefano Costa sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l'Università di Siena. A Vignale si occupa della documentazione digitale e dei reperti ceramici.
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