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E’ con grande piacere che ospitiamo in questo penultimo giorno di scavo il diario di Noemi Messina, sorella di Nadia (archeologa della nostra squadra fin dal 2011) e nostra scatenata sostenitrice. Tanto che la settimana scorsa ci è venuta a trovare!

 

Mi chiamo Noemi e non sono una studentessa di archeologia ma di linguistica. Ho conosciuto lo scavo di Vignale quasi cinque anni fa, alla fine del mio primo anno di università quando mia sorella Nadia, giovane studentessa di archeologia, ha preso parte per la prima volta alla campagna di scavo.

Nonostante lei abbia deciso di ritornare a scavare anche negli anni successivi non ero mai andata a trovarla e soprattutto a visitare lo scavo.  In questi cinque anni sono riuscita a mantenere un legame con lo scavo e con il lavoro svolto dagli archeologi perché Vignale promuove una archeologia pubblica e condivisa, rivolta a tutti: grandi e meno grandi.

Infatti sin dalla prima campagna di scavo di mia sorella seguo con piacere il sito Uomini e Cose a Vignale, i docudrama (ricordo ancora l’attesa per poter finalmente vedere Morte a Vignale) e in particolare i diari di scavo dove i giovani archeologi raccontano le proprie giornate, la vita di scavo e le attività svolte. Tutto questo mi ha reso vicina al mondo dell’archeologia e mi ha infine spinto a visitare proprio questo scavo e non un altro.

La scorsa settimana ho visitato per la prima volta lo scavo. Sono arrivata di mattina presto, mentre il gruppo degli archeologi iniziava a lavorare, nonostante la pioggia. La mia guida, l’archeologo Alessandro, mi ha raccontato il sito e mostrato lo splendido mosaico venuto alla luce durante la scorsa campagna di scavo. Ho potuto osservare il lavoro sul mosaico delle archeologhe guidate dall’esperta restauratrice Fernanda Cavari del Dipartimento di Scienze Storiche dei Beni Culturali dell’Università di Siena e protette dalla pioggia grazie a un gazebo costruito dai colleghi. Con molta pazienza e dedizione, e nonostante il freddo, si stavano dedicando al complesso lavoro per preservare le preziose tessere. E’ stato bellissimo vedere dal vivo il famoso mosaico; il mio cicerone Alessandro mi ha anche spiegato la complessa preparazione delle tessere colorate.

Successivamente ho avuto l’opportunità di assistere a un laboratorio didattico realizzato da Samanta, che si occupa dei rilievi. La lezione, tenuta presso il frant-office di Uomini e Cose e Vignale, il bellissimo frantoio della Tenuta di Vignale dove viene realizzato il Vino Villa del Mosaico, riguardava la documentazione dello scavo fatta attraverso foto e disegni realizzati con un programma chiamato Autocad degli ambienti di Vignale, realizzati dopo un meticoloso lavoro.

É stato interessante assistere alla lezione di Samanta, che è stata molto gentile a rispondere alle mie domande da non archeologa. Dopo il laboratorio didattico sono tornata allo scavo e ho assistito alla copertura di alcune aree che venivano messe al riparo dalla forte pioggia con molta cura. Nonostante la pioggia ho potuto effettuare la mia visita e vedere da vicino mia sorella e i suoi colleghi lavorare. È stata una giornata entusiasmante che si è conclusa con una cena presso il villaggio turistico La Madonnina, che ospita per la notte alcuni degli archeologi. Uno di loro, Andrea, aiutato dai colleghi e dal proprietario del villaggio Matteo ha cucinato per tutti un piatto tipico della sua terra, i Pizzoccheri .

Non dimenticherò mai questa esperienza. Ringrazio Francesco per la disponibilità di scrivere in questo diario che ho amato leggere in questi anni, e il Prof. Zanini e tutti gli archeologi di Vignale per il loro modo di fare archeologia, rendendola pubblica e condivisa.

Noemi Messina

About Post Author

Francesco Ripanti

Francesco “Cioschi” Ripanti è dottore di ricerca in Archeologia Pubblica presso l'Università di Pisa. Si occupa principlamente di community archaeology e storytelling.
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2 thoughts on “Un giorno a Vignale

  1. Da domani al futuro quando si potrà visitare lo scavo? Quali le finestre di tempo in cui si troverebbe qualcuno?

    (Oltre a condividere in contenuti e altre azioni “digitali” a basso contenuti creativo come un paio di click) è invece possibile fare altro per aiutare da altre parti d’Italia con azioni che comportano uno sforzo fisico (sudore) o attività intellettuale (appunto come scrivere, creare un testo, tradurre, e molto altro)?

    Grazie.
    Fatemi sapere.
    M.

    1. Lo scavo è sempre aperto quando la campagna di scavo è in corso, da metà settembre a metà ottobre. Nel resto dell’anno l’associazione Muovimenti organizza attività e in determinate occasione aperture straordinarie. Per rimanere aggiornati controllate il sito: http://www.muovimenti.it

Rispondi a Marco Di Paolo (@marcodpaolo) Annulla risposta