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Quella di quest’anno è una campagna di scavo un po’ particolare. Per una serie incredibile di eventi, siamo arrivati a Vignale con un organico ridotto, ma con molte idee in testa.
Continueremo a cercare l’Aurelia/Aemilia Scauri, perché siamo ostinati e perché abbiamo anche qualche idea nuova.

Continueremo a costruire l’immagine della mansio, cercando di capire meglio come ci si arrivasse dalla strada.

Cercheremo di precisare meglio la cronologia delle trasformazioni della stessa mansio. Per questo abbiamo scelto di scavare in maniera particolarmente accurata (lo so che si dice “microstratigrafica”, ma “particolarmente accurata” è più chiaro anche per chi non fa il nostro mestiere) l’area della piccola terma all’angolo del portico. E già oggi sono venute fuori le prime idee molto interessanti, ma di questo parleremo magari un’altra volta.
Ma, soprattutto, ci siamo posti l’obiettivo di lavorare ancora di più sul limite dello scavo, ovvero sulla linea che separa lo scavo dal resto del paesaggio che gli sta intorno.
L’idea è, ovviamente, quella di rendere sempre più “permeabile” questa linea. La recinzione deve ovviamente rimanere (anzi la renderemo ancora più solida), ma cercheremo di renderla sempre più trasparente e attraversabile.

Pensiamo come sempre di lavorare molto con i bambini e le insegnanti della scuola elementare e quindi di aprire spesso a loro, alla loro fantasia e ai loro progetti educativi, il “nostro” spazio, che continuiamo a concepire come un luogo pubblico, uno “scenario” in cui ciascuno degli abitanti del territorio può trovare un rapporto il più possibile diretto con il proprio passato.

Pensiamo poi di continuare il lavoro “a distanza” con i ragazzi e gli insegnanti del Liceo Artistico e Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” di Siena, che stanno progettando insieme a noi momenti e strumenti per facilitare l’operazione di attraversamento del limite del nostro scavo.

Pensiamo infine di continuare a sperimentare linguaggi e strumenti di comunicazione. Dopo il web, la multimedialità, il cinema è ora il tempo dello strumento di comunicazione di massa più “antico”: la radio, sia pure nella sua versione attuale diffusa attraverso il web.
Da quest’inverno, uno sparuto gruppo degli scavatori vignalesi si è lanciato nella bizzarra idea di mettere in piedi un canale radio che tenga insieme informazione archeologica e buona musica. Siamo solo agli inizi, le difficoltà non mancano, ma l’esperimento sembra interessante.

Domani, giovedì 18 settembre, alle 17.00 proviamo a lanciare un segnale in diretta dallo scavo.

Se non avete di meglio da fare, ci trovate sul web: http://www.spreaker.com/user/letsdigagain.

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