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Ci risiamo con in piccoli-grandi “miracoli” nel nostro progetto di archeologia condivisa e sostenibile.

Premessa. Nei prossimi due fine settimana saremo a Riotorto, ospiti di quella straordinaria esperienza che è la Sagra del Carciofo (prima di sorridere … informatevi bene sui numeri degli utenti e sulle capacità organizzative del gruppetto di signori non più esattamente giovanissimi che gestiscono il tutto).

Ci saremo, come lo scorso anno, con un nostro stand per fare essenzialmente tre cose: “animazione archeologica” con i bambini (è il nostro contributo alla riuscita di una iniziativa della comunità di cui sentiamo ormai di fare parte); informazione sullo stato di avanzamento del nostro progetto; raccolta di fondi per il progetto di consolidamento, pulitura e studio del meraviglioso mosaico che abbiamo ri-trovato a settembre scorso.

Insomma, andiamo (anche) a fare quello che in gergo si chiama crowdfunding: ovvero raccolta di microfinanziamento diffuso.
Per fare crowdfunding bisogna prima di tutto investire del denaro: bisogna cioè preparare dei materiali illustrativi (manifesti, volantini ecc.) che comunichino efficacemente alla gente (un po’ distratta dal profumo dei carciofi fritti) i contenuti fondamentali della nostra proposta culturale.

Ci siamo dunque attrezzati: abbiamo preparato dei nuovi pannelli illustrativi e abbiamo cercato – e trovato nelle tasche di chi deve per primo dimostrare di credere in quello che fa – il piccolo budget necessario alla stampa. Abbiamo cercato una stamperia che ci facesse un buon lavoro a un prezzo accettabile e, a cavallo dell’ora di pranzo di lunedì scorso, abbiamo lasciato ai tecnici i file da stampare.

Al ritorno, qualche ora dopo, abbiamo trovato una sorpresa; anzi due.

La prima sorpresa è stata che il personale del centro stampa e lo stesso titolare avevano trovato il tempo di dare un’occhiata non solo tecnica al materiale che usciva lentamente dalla grande stampante a colori.

smacchia loghi

E si erano incuriositi parecchio. Un po’ perché temevano che il loro lavoro non stesse venendo particolarmente bene: il mosaico sembrava un po’ troppo “scuro”. Sono stati quindi molto sollevati nell’apprendere che il mosaico non “sembrava” scuro, era scuro, quasi nero, perché sporco di olio minerale e fuliggine depositatisi negli anni in cui al di sopra era stato costruito un ricovero per le macchine agricole.

Un po’ perché dal titolo a caratteri cubitali avevano realizzato che stavano per l’appunto stampando un pannello a supporto di una richiesta di finanziamento diffuso. Considerazione consolatoria per chi ha progettato il pannello: se anche i tecnici di un centro stampa affollato vengono attratti dalla cosa, allora forse la capacità comunicativa alla fine era venuta fuori!

Ma la sorpresa più grande è venuta al momento di pagare il conto.

La somma che ci è stata richiesta è stata pari più o meno al 60% della cifra pattuita al momento dell’ordine. E alla nostra domanda sul perché di uno sconto così sensibile, la risposta è stata che il conto prevedeva i soli costi vivi della stampa (carta, inchiostro, tempo macchina), mentre il guadagno potenziale era volentieri devoluto come primo contributo alla nostra campagna di crowdfunding.

Insomma, la nostra campagna di finanziamento diffuso è iniziata prima ancora di iniziare, con un taglio deciso dei costi di produzione che, come tutti gli economisti – e le massaie… – di questo mondo sostengono, equivale a un guadagno doppio.

Da sabato 25 aprile a domenica 3 maggio siamo a Riotorto: vediamo come prosegue questa avventura iniziata in maniera così bella.

PS Un doveroso ringraziamento pubblico al centro stampa Copi-Copy s.a.s. di Roma, per aver contribuito per primo a ripulire e conservare un pezzetto non insignificante del mosaico di Vignale.

PPS A proposito di microeconomia dei BBCC. La quota che abbiamo risparmiato verrà ovviamente reinvestita nel progetto. Sono più o meno tre giorni di sostentamento per uno degli studenti che saranno impegnati nelle attività sul campo quest’anno. I signori di Copi-Copy hanno regalato a un ragazzo tre giorni di una grande avventura intellettuale: un economista direbbe che si tratta investimento sicuramente produttivo nel medio periodo.

PPPS A proposito di investimenti. Nel raccontare questa piccola storia ho sempre usato la prima persona plurale, perché se è dal mio portafogli che sono materialmente usciti i denari per l’investimento iniziale, tutta la campagna di crowdfunding si basa sulla collaborazione volontaria di ragazzi – a volte non più tanto ragazzi – straordinari, che stanno facendo un grande investimento sul loro futuro. E sul futuro di tutti noi.

 

Enrico

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5 thoughts on “Quando il crowdfunding comincia prima di cominciare

  1. Buongiorno Elisabetta. A proposito di crowdfunding, i beni culturali ci appartengono come cittadini, la loro difesa e valorizzazione segna la qualità della nostra cittadinanza.
    Ecco perché offro ospitalità a due persone per una settimana in un periodo da definire insieme.
    Sarò a Riotorto dal 28 aprile al 3 di maggio.
    Calogero

  2. Grazie Calogero!
    Siamo molto colpiti dalla sua offerta e dall’appello lanciato sulla sua pagina fb per ospitare gli archeologi. Noi saremo a Riotorto per la Sagra del Carciofo il 25 e 26 Aprile e il 1 e 3 Maggio e ci farebbe davvero piacere incontrarla. Ci sentiamo per accordarci, nel frattempo un saluto da tutto il gruppo di Uomini e Cose a Vignale.

  3. magari tutti lo facessero….quando organizziamo attività di didattica ambientale…se chiediamo anche un piccolo contributo la risposta è sempre la stessa….ah ma perché non siete volontari?

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