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Quando inizia lo scavo? Che cosa fate quest’anno? Quanti siete a lavorare? Siete tutti studenti?

Queste sono solo alcune delle domande che le tante persone che hanno partecipato nello scorso fine settimana a “Le Strane Feste di Vignale” hanno rivolto a me e ai miei colleghi. Curiosi di saperne di più sulla campagna di scavo in procinto di iniziare, parlandone in modo sentito, come quando si discute con gli amici di una notizia un po’ fuori dalla norma, ma anche da protagonisti, come quando il lunedì si dibatte della giornata di campionato al bar come se si fosse l’allenatore della squadra del cuore.

Noi abbiamo invitato tutti a venire a trovarci, Vignale è uno scavo aperto a chiunque sia interessato a saperne di più sulla storia di questo angolo del Val di Cornia o semplicemente a vedere come lavorano gli archeologi. Ora che il cantiere ha preso forma e che lo scavo è iniziato il nostro invito lo rinnoviamo, pur consapevoli che non tutti coloro che ci seguono possono venire a trovarci. Così, tramite Internet, abbiamo deciso di riproporre alcune iniziative già viste negli scorsi anni e proporne delle altre nuove.

Per questo motivo, da domani, troverete su questo sito internet i diari di scavo degli studenti impegnati in questo mese di lavoro a Vignale. Diari di scavo? Non sarà mica una cosa noiosa! Assolutamente no. Non vi proporremo elenchi più o meno ragionati delle attività svolte durante il giorno, né tantomeno elucubrazioni mentali scritte in un linguaggio incomprensibile. Quello che faremo è raccontarvi, ogni giorno con una voce e uno stile diverso, alcuni episodi di vita dello scavo: cercheremo di portarvi dentro il cantiere, ascoltando la trowel gracchiare sulle pietre, sentendo la fatica di una giornata troppo calda, cercando di superare il cronico buco allo stomaco di mezzogiorno, trovando un compromesso tra la volontà di finire il proprio compito prima di chiudere i lavori la sera e le poche forze rimaste.

Con i diari di scavo, ogni giorno uno studente racconterà lo scavo da una prospettiva diversa
Con i diari di scavo, ogni giorno uno studente racconterà lo scavo da una prospettiva diversa

L’ordinarietà e la straordinarietà di un cantiere di scavo archeologico attraverso le parole, la spensieratezza, le sensazioni di studenti che hanno deciso di venire a scavare proprio qui, a Vignale, anche per fare un’esperienza diversa, in uno scavo a cui piace raccontarsi. Perché, come scritto in uno dei post che ci hanno accompagnato verso l’inizio di questa campagna, a Vignale si imparano i nuovi “mestieri” della professione archeologica (la comunicazione, la mediazione culturale, la prospettiva sociale): cercare di scrivere in modo coinvolgente per un pubblico adulto significa mettere in atto una serie di abilità diverse e complementari rispetto a quelle che si necessitano per un lavoro come quello su un cantiere. Significa ripensare con cognizione di causa a quello che si è fatto sullo scavo, scegliere un aspetto particolare, raccontarlo con un linguaggio diverso da quello tecnico dell’archeologo e con uno stile che non è quello delle pubblicazioni scientifiche. Potrebbe sembrare semplice ma non lo è affatto, potrebbe sembrare un’attività che richiede poco tempo ma di tempo invece ce ne vuole molto. Riuscire a raccontare con parole proprie il lavoro svolto significa infatti aver compreso pienamente quello che si sta scavando.

A Vignale gli studenti non solo scavano ma raccontano anche l’esperienza unica di un cantiere archeologico tra ritrovamenti, lavoro di gruppo e rapporto con le persone interessate al sito. Stay tuned, leggete, commentate e chiedeteci, Vignale 2015 è appena cominciato!

Francesco

About Post Author

Francesco Ripanti

Francesco “Cioschi” Ripanti è dottore di ricerca in Archeologia Pubblica presso l'Università di Pisa. Si occupa principlamente di community archaeology e storytelling.
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2 thoughts on “Raccontare lo scavo… con un diario!

    1. Il nostro è uno scavo aperto, le persone curiose e interessate non disturbano mai! Venga pure quando crede meglio, fino all’11 ottobre siamo al lavoro, la aspettiamo.

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